Mose Headquarter Arsenale
Restauro delle tese 107-112 della “Novissima” per uffici del Mose
Il Consorzio Venezia Nuova si sta occupando degli interventi alle tre bocche di porto della laguna di Venezia, promossi dal Magistrato alle Acque e conosciuto come Mose.
Dopo più di trent’anni non è ancora stata compresa del tutto l’importanza dell’opera, il gigantesco apparato tecnologico coinvolto e le irripetibili opportunità che il Mose ha creato per rispondere alle questioni aperte nella città di Venezia.
Fra tutte l’Arsenale. Comparto industriale quasi del tutto abbandonato, grande quanto un ottavo della città, che anno dopo anno, in modo esponenziale, vedeva il degrado dei propri manufatti.
Nasce così l’idea di restaurare e riusare i capannoni della Novissima per laboratori ed uffici del Mose.
Un insieme di “tese” fatte nel cinquecento per costruire imbarcazioni, poi trasformate nell’ottocento in depositi e magazzini.
Una sequenza di 19 edifici con tetto a falda che ritmano il fronte sud verso la darsena Grande. All’interno mostrano un incredibile copertura di un unico profondissimo spazio, lungo più di 250 metri e largo 40, con 180 colonne bianche in pietra d’Istria, sostenendo le arcate in mattoni e le falde in copertura. Un “unicum” incredibile. Un’introvabile moschea laica, che ospitava una catena di montaggio ante litteram capace di varare in pochi giorni un centinaio di imbarcazioni.
Da qui siamo partiti: ripristinare il più possibile (per quanto ci ha consentito la Sovrintendenza) l’antica spazialità, riprendendo la cadenza binata delle imbarcazione in ogni capannone, le cui dimensioni e misure hanno generato i nuovi uffici e laboratori.
Gli edifici a due e tre piani sono delle vere e proprie scatole di vetro: ampie superfici trasparenti dove è necessario catturare più luce possibile, superfici in vetro retro verniciato bianco dove i volumi tecnici e laboratori richiedono penombra e o buio totale.
I parallelepipedi vetrati di due piani sono lunghi 35 metri e larghi 7, collegati tra loro con passerelle pensili. Formano così una rete di percorsi in quota che innervano l’intero intervento rendendo facili e molteplici le relazioni tra le attività ospitate.
Questa spina dorsale pensile semitrasparente, lunga più di 100 metri, raccorda tra loro tutti i 13 parallelepipedi di vetro contenuti nei 6 capannoni.
Grandi setti alti 4 metri, rivestiti in tela retroilluminata, sostengono le scale principali e guidano l’ospite verso gli spazi comuni della Hall e delle sale riunioni.
Il colore dominante è il bianco, nelle pareti retroilluminate, nelle tende, nei rivestimenti delle scale, nelle resine dei pavimenti.
I nuovi uffici sono degli spazi imbiancati, pieni di luce, che fanno da controcampo alle pareti scure in mattoni dell’involucro preesistente.
Drawings
