New Laives City Center
Come ridisegnare e far rivivere un centro abitato in Alto Adige
Un abitato di 15.000 abitanti, nella valle dell’Adige. Un insediamento recente che si è sviluppato nel dopoguerra, assorbendo parte dei bisogni abitativi della città di Bolzano, a poca distanza.
Il piccolo nucleo originario costituito dalla chiesa parrocchiale e dal municipio, degli anni trenta del secolo scorso, è ora accerchiato dalle nuove abitazioni e ulteriormente emarginato dopo la costruzione della nuova circonvallazione che ha assorbito gran parte delle energie collettive, allineando lungo gli stretti marciapiedi negozi e bar, in un continuum disordinato.
La riqualificazione e il rafforzamento del nucleo centrale originario, con gli edifici simbolici del municipio e della chiesa, diventa quindi “il tema” centrale che porta, dopo anni di discussioni e tentativi, alla pubblicazione di un bando di concorso internazionale.
Un “tema” interessante e centrale per molti degli insediamenti contemporanei, più o meno periferici. Un tema che vale la pena ancora una volta esplorare. Difficile e complesso.
La progettazione di un nuovo edificio, nel sedime del vecchio municipio, deve infatti essere accompagnata da un radicale ampliamento della rete dei percorsi pedonali, così da rendere il “nuovo centro”, al centro delle energie collettive di Laives e di un ridisegno complessivo del nucleo centrale, ricucendo le varie opportunità che già esistono ma che non sono ancora in rete tra loro.
La riconversione a parco urbano dell’area cimiteriale, che verrà dismessa nei prossimi anni, facendo convivere aree di sosta e gioco con un giardino botanico a servizio delle numerose scuole che lo attorniano, deve essere accompagnata dalla realizzazione di un parcheggio interrato, su due piani, indispensabile per realizzare il più possibile la pedonalizzazione del nucleo centrale, che deve trovare in una grande e accogliente piazza, il suo luogo più simbolico e attrattivo. Un nuovo spazio oggi del tutto inesistente.
Un tema non facile per i notevoli dislivelli del terreno e per la netta separazione esistente tra chiesa e municipio. Trasformando questi vincoli in opportunità il progetto prevede:
– Un parcheggio su due livelli per 100 auto, con rampe e uscite pedonali che partecipano attivamente alla composizione della piazza e ne accrescono l’attrattività.
– Lunghe rampe pedonali a cielo aperto che illuminano gli interrati, piani inclinati che rendono accessibile da più punti ampliandolo lo spazio. Sul sagrato prospiciente la facciata della chiesa, una sorgente d’acqua di quasi cinquanta metri che addolcisce e riqualifica il basamento attuale della chiesa, che inibisce e separa.
– Un nuovo edificio di tre piani, che ospita e mescola più funzioni collettive: al piano terreno un ufficio turismo e un ristorante/bar, al piano primo la sede della scuola di musica e gli uffici comunali aperti al pubblico, al terzo e ultimo piano una grande biblioteca con spazi diversificati per accogliere un pubblico di studenti, ricercatori, anziani e bambini che hanno a disposizione spazi per il gioco, la lettura e lo studio.
I vari livelli sono tra loro collegati da una scala in acciaio aperta, autoportante, con rampe mutevoli e dinamiche, che possono diventare uno spazio espositivo su più piani, e nello stesso tempo un modo di leggere contemporaneamente, attraverso una vetrata “totale” alta 11 metri e mezzo e profonda 45 metri, la piazza antistante, la chiesa e le pendici montuose sullo sfondo.
Una continuità assoluta tra interno ed esterno, attraverso gli stessi materiali di pavimentazione e gli arredi, che trovano in alcuni “objet trouvè”, in massi di porfido, delle sedute occasionali capaci di “confondere” il piano terra dell’edificio con la piazza stessa.