Hotel Aurora in Merano
Restauro e ampliamento di un hotel storico tra il fiume e un teatro neoclassico
Un hotel nel luogo più centrale di Merano, in Alto Adige, tra il fiume Passirio a sud e la Piazza centrale con il teatro neoclassico.
L’edificio esistente, oggetto nel passato di aggiunte e ammodernamenti, è costituito da due volumi ormai diversi tra loro per foggia architettonica e datazione, ma allineati e in continuità lungo il fiume.
Il nucleo originario ottocentesco più basso di due piani più mansarda è stato anch’esso ampliato al piano terra con un corpo basso di negozi e vetrine. Mentre il blocco più alto, di cinque piani, è più recente, frutto della trasformazione del secondo dopoguerra.
Entrambi gli edifici appaiono diversi e in contrasto tra loro.
Presentano una tripartizione in basamento, corpo centrale e coronamento/mansarda che caratterizza la maggioranza degli edifici di Merano. Il coronamento dell’ultimo piano, generalmente mansardato e con abbaini definisce una fascia, una corona scura, spesso in lastre di ardesia, che si mescola e confonde con lo sfondo del paesaggio montano circostante. Mentre il corpo centrale è caratterizzato da intonaci chiari, spesso color pastello, arricchiti da decori che riecheggiano uno stile classicista, che riprende molti motivi della tradizione mitteleuropea, come è evidente negli stucchi del Teatro Puccini, posto a fianco dell’hotel, dove bugnati, colonne e bassorilievi un po’ naif vengono nobilitati da superfici “dorate”, nella migliore tradizione stilistica della Wiener Secession.
Il progetto di ristrutturazione e ampliamento dell’hotel, trae spunto da tutto questo ed esplora soluzioni che assumono le indicazioni e i vincoli della Soprintendenza, recuperando il senso decorativo del classicismo ottocentesco, riproducendolo in forma contemporanea e ovviamente più astratta.
Viene innanzitutto mantenuta la tripartizione, basamento, corpo centrale e coronamento, attenuando la diversità “stilistica” dei due corpi edilizi. Il tema più difficile e controverso riguarda invece la sopraelevazione dell’edificio ottocentesco, che appare oggi troppo basso e compresso tra i volumi più alti del centro storico.
Abbiamo così elaborato due soluzioni che si differenziano tra loro per la differente altezza della sopraelevazione.
Il coronamento è mansardato nella soluzione a quattro piani, mentre si arretra in quella a cinque piani, e si allinea con vetrate e superfici scure, che scandiscono i moduli e i ritmi dell’edificio adiacente.
Il corpo centrale si caratterizza per un intonaco “naturale”, che riprende colore, tonalità e amalgama di quelli tradizionali, che utilizzano le sabbie del fiume e le calci delle colline circostanti.
Un materiale così importante da rivestire anche i pannelli di chiusura delle varie bucature che, se chiusi, formano un volume “totale”, pulito, semplice e contemporaneo. Se aperti invece svelano una superficie dorata, che appare e riappare, in un gioco di riflessi e rimandi con la tradizione decorativa viennese.