Boardwalk along the Wall
Ripristino dell’accesso pedonale all’Arsenale dal centro storico di Venezia
Venezia è una città insulare. Un grappolo di isole circondate dal una fitta rete di canali. “Barene” melmose sono ricoperte ogni sei ore dall’acqua, seguendo i ritmi cadenzati delle maree.
Venezia è città speciale e unica, protetta per secoli dalla laguna. Per raggiungerla bisogna esperire le acque che la circondano, tra bassi fondali e secche.
A differenza delle altre città non ha torri né fossati. Non servivano, bastava l’acqua e così è stato per un millennio.
Unica eccezione l’Arsenale, luogo unico della città racchiuso da una cinta muraria in mattoni che poggia su una palificata in tronchi confitti nell’argilla.
Alta una decina di metri, è stata eretta a protezione del cuore tecnologico della città. Qui si custodivano le tecnologie navali più all’avanguardia, si sperimentavano e si realizzavano imbarcazioni, vascelli, vele, timoni e cordami: tutto ciò che l’evoluzione navale richiedeva per mantenere il predominio sul Mediterraneo.
Nell’ ottocento, l’Arsenale cresce e si trasforma, allarga la sua dimensione ed estende la cinta muraria.
Con gli austriaci e con le mutate dimensioni delle imbarcazioni in acciaio, le mura perdono senso e funzione: non servono più, rimangono un simbolo ma spesso anche un ostacolo.
Da qui il progressivo abbandono dell’Arsenale.
A testimonianza di questa mutazione rimane una passerella, aggrappata sul fronte lagunare della cinta muraria. Un percorso di grande fascino sospeso sull’acqua, di circa 400 metri. Un po’ terra e un po’ laguna, spesso accompagnati dalla brezza e dai gabbiani.
Ma decenni di esposizione ai venti di bora e alle intemperie, rendono la passerella in uno stato di insanabile degrado, perciò insicura. Va completamente rifatta.
Proponiamo una passerella in acciaio corten, leggera, da ancorare con staffe “invisibili” in corrispondenza delle mensole in cemento.
Un intervento minimale che tende ad eliminare più che aggiungere; incorporando le tubature di gas, acqua ed energia elettrica che nel tempo si sono sedimentate disordinatamente sulle mura.
Come un segno di acquerello la passerella diventa una linea orizzontale in una paesaggio orizzontale.