Amazon Hub in Venetian Countryside
L’inserimento del “troppo grande” nel paesaggio di Roncade
Un parallelepipedo di ventotto metri in altezza, come un edificio residenziale di nove piani. Trecentoventi metri di lunghezza un lato e l’altro di 200 metri. Collocato all’uscita del casello di Meolo, lungo l’autostrada che collega Trieste con Venezia e Padova, una delle più trafficate d’Europa.
Un magazzino mostruosamente grande, in mezzo alla campagna. Un monumento all’e-commerce, che negli ultimi anni, complice la pandemia, ha assorbito più del 35% dello scambio di beni di consumo.
L’impatto sul paesaggio della campagna veneta è oggettivamente violento e non bastano giochi di colore o policromie sulle facciate per renderlo accettabile. Proviamo allora a cambiare registro, invertendo il gioco e trasformando il grande parallelepipedo in un testimone del paesaggio agricolo circostante, rinunciando ad un restyling mimetico.
I diversi lati dell’edificio diventano così custodi e mostra didattica delle essenze vegetali e arboree che caratterizzano il paesaggio della campagna veneta: Gelso, Olmo, Ontano, Acero campestre, Salgaro.
Grandi vasi con le essenze arboree autoctone, vengono appesi ad una strutture autoportante in acciaio rivestita in lamiera stirata che copre la porzione più in vista dell’edificio. Una pelle alta 18 metri, dove piante come il Caprifoglio rampicante, la Vite canadese e l’Edera Hibernica possono facilmente aggrapparsi.
I prospetti dell’edificio diventano così un’architettura verde che fa da sfondo e si lega con le tessiture arboree tipiche del “campo veneto”.
Un gioco di sfumature, di luci e di ombre che tenta di “smaterializzare” il più possibile il volume fuori scala del nuovo centro di Amazon.
Una scommessa da non perdere per il futuro.