Piano Regolatore Generale, Comune di Trieste
Tra il 2003 e il 2006 Alberto Cecchetto diventa consulente urbanistico del Comune di Trieste, ed elabora, assieme agli Uffici tecnici del Comune tra strumenti urbanistici, che assieme formano un apparato normativo articolato ma esaustivo:
- Il piano del centro urbano: è essenziale aggiornare innanzitutto l’apparato normativo e le scelte urbanistiche di intervento sul patrimonio edilizio del centro urbano, sia della sua porzione più antica e medievale, che delle espansioni ottocentesche, che caratterizzano l’impianto urbano della città di Trieste. L’aggiornamento coinvolge in particolare il Piano della Mobilità della città, l’allargamento degli spazi pedonali, il riuso dei piani terreni e la redazione di una nuova normativa capace di ampliare l’uso abitativo ai sottotetti. Vengono poi elaborati alcuni importanti “progetti urbani”, che prendono in esame e suggeriscono soluzioni per le porzioni urbane più ricche di potenzialità, in virtù di un loro futuro riuso a beneficio di tutta la collettività.
- Il piano portuale: Trieste come molte città porto, dove il tessuto storico si confonde con le strutture portuali di prima fondazione, deve trovare un nuovo equilibrio tra riuso delle aree portuali più antiche e il centro urbano che le attornia. Anche perché a Trieste, come in poche altre città, l’accesso al centro urbano è condizionato proprio dalla presenza del “Porto Vecchio”, che, se integrato correttamente con la città, può apportare incredibili vantaggi a tutta la struttura urbana. Il Piano Regolatore del porto, viene perciò, caso assai raro, presentato e concordato con l’amministrazione comunale che ne assume in qualche modo la paternità.
- Il Piano Expo 2008: un terzo importante elemento della strategia urbanistica proposta riguarda un evento “eccezionale”, che può essere importante per smuovere energie e saperi nelle città. E’ la candidatura di Trieste nel 2004 ad ospitare l’Expo 2008. Un Expo assai diverso da quelli fino ad allora sperimentati, che prevedevano nuove urbanizzazioni e la realizzazione di padiglioni temporanei. Si prevede infatti di localizzare la manifestazione nell’area già edificata e inutilizzata del “Porto Vecchio”, di impianto asburgico, creando le premesse per un suo auspicabile e futuro inserimento (post expo) nell’impianto urbano di tutta la città