Alperia Headquarter
Il futuro sostenibile dell’energia idroelettrica in Sudtirol
L’energia elettrica, la più diffusa e utilizzata da molti secoli, diventa a Merano nel Sud Tirolo, oggetto di una nuova simbolica architettura.
La società Alperia infatti, leader in Italia nella produzione di energia idroelettrica, con l’associata Edyna che funge da mano operativa, promuove un concorso internazionale di progettazione del suo nuovo “Headquarters”, con l’obbiettivo di realizzare “un’architettura riconoscibile e in grado di promuovere la propria visione aziendale, che possa diventare un concept facilmente replicabile in altri luoghi”.
Un edificio quindi anche simbolico, capace di rappresentare in luoghi e paesaggi diversi, l’identità aziendale, la propria visione strategica. Un’architettura che deve promuovere l’energia del futuro, recuperando la tradizione di quella idroelettrica, naturale e sostenibile.
Un tema non facile quindi, per un’architettura simbolica e autocelebrativa che deve nello stesso tempo essere capace di dialogare con luoghi e paesaggi diversi.
La soluzione che proponiamo è semplice e vincente: l’acqua.
Uno specchio d’acqua di 3000 metri quadrati, lungo 50 e largo 55 metri, che copre un ampio parcheggio interrato a due piani, sul quale galleggiano due edifici: quello di Alperia al centro, ellittico e di sette piani, il massimo dell’altezza consentita, e quello di Edyna, di solo due piani, che avvolge il primo e delimita la superficie d’acqua, dialogando sull’altro lato con un parco pensile di quasi un ettaro e gli spazi verdi che lo attorniano.
Lo specchio d’acqua, profondo 35 centimetri offre ulteriori vantaggi: consente innanzitutto di rifinire, coprire in modo naturale ed economico l’estesa superficie a parcheggio. Basta infatti stendere una normale guaina e attivare un efficiente ricambio dell’acqua per realizzare un accumulo prezioso, da utilizzare come riserva in caso di incendio o di carenza d’acqua.
Ma l’acqua non è solo un’opportunità funzionale, è anche una incredibile risorsa per l’architettura: qualsiasi specchio d’acqua diventa infatti un “moltiplicatore di immagini”, una superficie, uno schermo dove le architetture e le quinte montuose circostanti si riflettono. Un gioco duale di immagini riflesse e in movimento con effetti sempre sorprendenti.
Le architetture così acquisiscono la quarta dimensione, dovuta al riflesso dell’acqua in continuo movimento.
L’edificio di Alperia si raggiunge su un percorso in legno che attraversa lo specchio d’acqua, al di sotto del quale si trova il parcheggio interrato, che ospita patii quadrati con al centro una quercia ad alto fusto, che buca il solaio e spunta all’esterno, sull’acqua, areando e illuminando gli interrati.
L’edificio elicoidale ospita gli uffici, le sale comuni e le attività direttive. Si sviluppa in altezza su sette piani che si reggono su un nucleo centrale di scale in cemento armato. Gli spazi interni sono flessibili e il più possibile liberi da partiture.
L’edificio di Edyna a due piani, si sviluppa invece in orizzontale, avvolgendo quello di Alperia e distendendosi fino a raggiungere il limite del lotto. Contiene sia gli uffici di Edyna che i servizi comuni alle due società: area di ristorazione, bar, palestra e un auditorium per eventi collettivi, suddivisibile, se ve ne fosse necessità, in tre sale riunioni per più di trenta utenti ciascuna.
La palestra e l’area ricreativa con il bar, al primo piano, si affacciano direttamente a nord, verso le pendici montuose, in continuità con la copertura a verde, che va pensata come area di sosta e relax all’aperto per tutti coloro che operano all’interno. Il giardino pensile è anche l’occasione per creare un orto botanico che raccoglie le principali essenze vegetali e arboree della vegetazione alpina, alle diverse altitudini.
Entrambi gli edifici hanno un’attenta, quasi ossessiva attenzione per il risparmio energetico e l’ottimizzazione tecnologica, ottenendo l’attestato “Platinum LEED”.
Tra le tante soluzioni adottate è degna di nota il rivestimento mobile delle facciate sull’acqua, che hanno orientamenti diversi e quindi diversi livelli di irraggiamento. Le facciate sono infatti costituite da due strati: il primo totalmente vetrato che garantisce l’isolamento termico e nello stesso tempo una vista totale sul paesaggio, il secondo più esterno in pannelli mobili di 3 per 1,20 metri che, mediante un bilico verticale, possono ruotare con i raggi solari fino a chiudere completamente la facciata. Il rivestimento in pannelli è semitrasparente e traslucido così da rendere immateriale e vitale dall’esterno il volume edilizio.