An Hospital Bunker
Riuso ad uffici di un bunker dismesso all’Arsenale Nord di Venezia
Realizzare degli uffici in un bunker non è facile: significa riadattare una manica stretta, lunga e buia, con una sezione sempre uguale e ripartita in uno spazio piacevole, luminoso, articolato, capace di ospitare diverse identità.
La sezione a volta e le spesse pareti in cemento armato, rendono necessario un lavoro sullo spazio interno, sulle bucature esistenti e l’involucro esterno.
È come progettare un’imbarcazione. La forma estetica è data: si tratta di partire dai bordi e costruire lo spazio centrale, “il corridoio” dove ci si muove.
Il corridoio centrale diventa il tema principale della progettazione. Qui si condensano tutte le possibilità e le necessità dei singoli spazi che articolano il nuovo intervento.
Le pareti interne del corridoio sono foderate di lamiera in acciaio corten e rivettate come nelle imbarcazioni. Formano di fatto una scultura arrugginita e sfaccettata. Cilindri in plexiglass illuminano dall’alto questo spazio diastolico di accesso agli uffici. Si scopre l’altra faccia del corridoio: una parete attrezzata rivestita in lamiera di acciaio zincato, che amplifica la luce proveniente dalle aperture esistenti.
La forma del corridoio è determinata dalla sequenza degli uffici, piccoli, medi e grandi.
Di fatto si crea un percorso lungo 40 metri e largo 2, che attraversa in lunghezza tutto il bunker, fino ad uscire all’esterno dalle due testate. Le stesse proporzioni di molte “calli” veneziane, che si snodano, strette e dinamiche nel tessuto edilizio, generando angoli e sequenze architettoniche spesso casuali e “contraddittorie”. Percorsi pedonali sempre sorprendenti e vitali.